Jumbotram” è il soprannome che i milanesi hanno dato a due grandi tram articolati che girano la città: le vetture serie 4800 e le vetture serie 4900. A partire dagli anni Settanta, sono parte integrante del panorama del capoluogo lombardo.

Progettate oltre quarantacinque anni fa, segnano sicuramente uno spartiacque nei trasporti milanesi, soprattutto dal punto di vista tecnologico e stilistico.

La nascita del nome

La prima generazione, quella 4800, riscosse subito tantissimo successo. Questi primi tram nacquero dalla rielaborazione di vetture datate e, dato l’impatto positivo, la città commissionò al Consorzio Gruppo Aziende Italiane la costruzione di cento vetture a grande capacità. Queste avrebbero sostituito novantacinque altre più anziane, appartenenti alla serie 1500.

I tram articolati a tre elementi, quindi, assunsero il nome di Jumbotram. Questo deriva dal fatto che, nel medesimo periodo storico, erano entrati in servizio i primi Jumbo Jet, cioè i Boeing 747.

Vennero quindi create le nuove generazioni di tram, la 4950 e la 4900, intorno alla metà degli anni Settanta.

Styling e concezione

A curare l’estetica di questi Jumbotram erano Giovanni Klaus Koenig e Roberto Segoni, che scelsero una linea moderna ed essenziale. A stupire tutti, poi, fu l’estrema sicurezza di cui erano dotati. I due effettuarono anche un lavoro di pulizia, delle edizioni precedenti, da tutti gli elementi potenzialmente troppo costosi.

Le caratteristiche dei Jumbotram

Le vetture della serie 4900 hanno un’ossatura completamente in alluminio e tutte le sue porte di salita e discesa sono allineate su un unico piano, così da favorire i passeggeri e il conducente nel controllarle. I sedili sono fissati tutti a sbalzo sulle fiancate, così da rendere più facile la pulizia del pavimento e l’apparato di diffusione sonora consente al manovratore di comunicare efficacemente con i passeggeri. La velocità massima consentita è di 60 km/h, contro i 45 km/h della prima serie.

Gli anni Duemila

Tra il 2000 e il 2006, scompare la banda nera sotto al muso dei tram e la cassa diventa di un grigio più scuro. Cambiano quindi un po’ i colori tipici del Jumbotram, ma rimane intatta la sua qualità. Un altro grande cambiamento avviene per la necessità di installare l’aria condizionata.

Nel corso degli anni, poi, i Jumbotram sono stati resi meno rumorosi e sempre più sicuri. Prima di ogni reale utilizzo, i tram vengono sottoposti a un rigido collaudo tecnico, superato il quale le vetture vengono immesse nel servizio regolare di linea.

Oggi, però, sembra che Milano voglia lentamente mandare in pensione i Jumbotram. Secondo i progetti, verrebbero sostituiti da ottanta tram di ultima generazione, con tutte le ultime caratteristiche di sicurezza e design. Gli unici che rimarrebbero sono quelli della linea storica 1500, chiamata “Milano 1928”.