I semi di sesamo si originano dalla pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae, sotto un habitat originario tipico delle aree dell’India e dell’Africa, seppur non risulti essere stata denominata una sede specifica ali albori della sua scoperta. A livello visivo la pianta del sesamo si dimostra in grado di raggiungere i 100 centimetri di altezza presentando foglie spesso allungate e lanceolate, sotto due diverse produzioni di semi bianchi oppure neri. Nell’antichità i semi di sesamo venivano associati alle offerte rivolte alle divinità al fine di favorire il passaggio dell’anima nell’Aldilà, mentre nell’odierno trovano impiego soprattutto in cucina.

Semi di sesamo: proprietà specifiche

I semi di sesamo si dividono nella tipologia a colorazione bianca oppure nera. I semi di sesamo bianchi subiscono un processo di essiccazione durante la lavorazione industriale, presentando un alto potere nutriente in 568 kcal per 100 grammi di prodotto. I semi di sesamo neri subiscono generalmente un processo di tostatura responsabile della consistenza più oleosa rispetto ai semi bianchi, per un sapore maggiormente intenso.

A livello alimentare i semi di sesamo occupano un posto di rilievo in direzione soprattutto degli effetti benefici per l’organismo, dimostrandosi ricchi di calcio, selenio, ferro, zinco, magnesio, fosforo, vitamine del gruppo B, acido folico, zinco e proteine. I semi di sesamo vengono espressamente suggeriti all’interno della dieta dei bambini oltre i 2 anni per favorire ed incrementare i processi di crescita, contrastando i livelli di colesterolo LDL, i livelli pressori, migliorando i processi gastrointestinali e le funzioni epatiche.

Utilizzi dei semi di sesamo

I semi di sesamo vengono utilizzati soprattutto in cucina in corrispondenza alle varie tradizioni e culture culinarie in determinati paesi del mondo. I semi di sesamo bianchi vengono utilizzati all’interno delle tradizioni siciliane per la realizzazione di un pane croccante denominato ‘giuggiulena’. In Corea trovano ampio impiego nella realizzazione dei piatti come il bulgogi e il sannakji; mentre all’interno della cucina europea vengono utilizzati per ricavare il condimento tahina.

I semi di sesamo neri vengono impiegati soprattutto all’interno della cucina greco-turca e orientale, dimostrandosi particolarmente rari nel resto d’Europa. Entrambe le tipologie di semi di sesamo si dimostrano adatte all’abbinamento farinaceo come il pane, cracker, focacce, barrette salate o dolci, zuppe, tostati in alternativa al sale, in aggiunta al muesli per la prima colazione.

L’olio di semi di sesamo invece viene impiegato come regolarizzante dei processi intestinali, per la salute dei capelli a contrasto di forfora, trovando un impiego benefico anche sulla cute. Le controindicazioni dei semi di sesamo si riferiscono all’alto contenuto di di sali, calorie e vitamine, sconsigliati ai soggetti intolleranti ai semi di lino, semi di girasole e ai semi di cotone e ai soggetti obesi.