Nata come scienza magico-esoterica, la sfragistica è la nota scienza dei sigilli. Il trmine coniato da J. Heumann nel 1745 definisce una branca della più ampia numismatica e indica l’attività di produzione dei sigilli come strumenti tecnici, storici, artistici e persino diplomatici.

Storia della sfragistica

Tale scienza veniva inizialmente considerata nel XVIII come una branca del settore diplomatico. In particolare, la parola sigillo deriva dal latino signum che significa segno. Dalla stessa radice, poi, deriva anche sigillum, appunto sigillo.
Più in generale, oggi il sigillo indica la rappresentazione di un concetto, qualcosa di visibile che funge addirittura come prova e conferma di un’autorizzazione.
Si tratta, quindi, banalmente di una firma, come la stessa parola inglese attuale signature indica.
Nel mondo della letteratura magica, poi, ci sono infiniti esempi di sigilli, segni e simboli utilizzati per differenti scopi.: essi sono spesso talismani, bastoni, bacchette e pentacoli.

La pratica di creazione di un sigillo

Come si crea un sigillo? Il processo si compone di due principali fasi: la costruzione e il caricamento. Nella prima, il sigillo viene pensato, disegnato e creato come reale e concreto oggetto; nella seconda viene caricato e portato alla luce.

Il rito del sigillo

La pratica di costruzione di un sigillo è molto semplice. Bastano pochi materiali: carta, penne, una candela grossa e una candela piccola.
Bisogna tracciare il sigillo direttamente sulla carta con uno dei metodi possibili. È importante, però, interrompere assolutamente il rito nel caso in cui ci si trovi a ripetere il disegno più di tre volte.
Successivamente, è necessario formulare un mantra, una frase da allegare al sigillo che vi rappresenti e sia vostra personale.
I sigilli, inoltre, possono anche essere scambiati con altre persone in un processo che permette di dissociarsi dall’obiettivo iniziale. Questo, ad esempio, risulta essere molto utile nel momento in cui si stia dedicando il sigillo a qualcun altro, in modo da avere un minor attaccamento al risultato desiderato.
Per ripetere, poi, il rito basta accendere le candele e sistemarle in cerchio attorno a una più grande. Durante il rito bisogna accertarsi di essere in grado di poter vedere il sigillo e il mantra. Quest’ultimo deve essere scandito più volte in modo chiaro, puntuale e forte, e via via in modo più veloce, accompagnando la pronuncia al battito delle mani e al ritmo dato da quest’ultimo.
Non appena si è raggiunta la velocità massima, bisogna concludere il rito con un solo battito di mani e spegnendo le candele. Osservate ancora una volta il sigillo circondato dal fumo della fiamma, finché questo non si esaurisco. Infine, eliminate il sigillo bruciandolo o buttandolo via e registrate il rito su un diario in cui terrete i vostri risultati.  In questo modo potrete rivedere il rito e consultare i risultati ottenuti a distanza di mesi, per aggiungere osservazioni e aggiornarli costantemente.