I porticati che vediamo oggi nelle nostre splendide città sono di certo un avanzato modello architettonico che si è perfezionato nei secoli ma che, in fondo, deriva da antenati molto lontani. I porticati sono una caratteristica di moltissime città italiane e non solo. Il porticato ha la funzione di proteggere dalle intemperie e, al tempo stesso, di incorniciare e rendere solenne una piazza o una costruzione. Il portico, però, può sostenere il tetto di uno spazio aperto, come ad esempio il porticato di una piazza, o uno spazio chiuso. Il portico chiuso sostenuto da colonne prende il nome di ipostilo.

Il nome ipostile vuole proprio dire dal punto di vista etimologico “sotto le colonne” da hypóstȳlos in greco. Il termine hypóstȳlos unisce a sua volta i termini hypó  che significa ‘sotto’ e stŷlos vuol dire ‘colonna’.

Solitamente questa tipologia di costruzione veniva utilizzata per i templi. La patria indiscussa dei templi è di certo la Grecia che non si è limitata nella varietà costruttiva delle strutture ma ha anche differenziato le tipologie di colonne tra loro.

Famosi sono i tre ordini di colonne greche dorico, ionico e corinzio, che avevano ognuna la sua storia e segnavano l’appartenenza ad un periodo e ad una popolazione in particolare. Nei secoli questa tipologia di portico è stata molto utilizzata anche per strutture differenti dai templi proprio perchè molto solida e molto “solenne”.

L’utilizzo del portico ipostilo

Nonostante un tempo questa tipologia di struttura rappresentasse davvero un simbolo legato al potere e alla regalità, nel tempo è stato utilizzato per moltissimi scopi diversi. L’utilizzo voleva semplicemente rimandare a quella imponenza architettonica spogliandola del significato regale di cui erano investiti.

Nel nostro tempo le costruzioni non vengono fatte per celebrare un sovrano; Il loro unico scopo è quello di essere funzionali e di emanare potenza e straordinarietà costruttiva. Al giorno d’oggi la magnificenza delle opere serve per mostrare quanto l’uomo sia in grado di costruire e inventare ma senza altri scopi.

Nei tempi antichi, invece, strutture sempre più imponenti e magnificenti volevano celebrare unicamente il sovrano o il popolo a cui erano dedicate, senza secondi scopi. L’utilità non era il movente delle costruzioni che così tanto hanno impegnato gli architetti dell’epoca. La celebrazione del sovrano e degli dei, spesso coincidenti, portava l’architettura su un piano ben differente rispetto ad oggi.

Tuttavia la genialità delle costruzioni dell’epoca e la grande funzionalità, hanno fatto si che molte strutture e molte tipologie di costruzione perdurassero nei secoli. Il portico ipostilo non è altro che il capostipite di tutto ciò che nei secoli si è poi costruito a partire da esso. Nel tempo tutto è stato adattato e migliorato in base alle esigenze dell’epoca senza mai dimenticare quanto evolute fossero già le civiltà dell’epoca.