Il prestito con cessione del quinto è una particolare tipologia di finanziamento pensata per i pensionati e per i lavoratori che hanno un contratto fisso (siano essi dipendenti pubblici o dipendenti privati), ovvero coloro che hanno un’entrata fissa e regolare ad ogni mensilità: scopriamo quali sono le caratteristiche principali di questo prestito.

Come funziona il prestito con cessione del quinto per lavoratori con contratto fisso e pensionati

Il finanziamento con cessione del quinto per lavoratori con posto fisso o pensionati si distingue dai classici prestiti personali per il fatto che il rimborso avviene con una diversa modalità: l’importo della rata mensile viene infatti trattenuto dal netto in busta paga (o dalla pensione). In pratica è il datore di lavoro che si occupa di versare le rate all’istituto che ha concesso il prestito. Un’altra caratteristica fondamentale della cessione del quinto è rappresentata dall’importo dell’impegno mensile, che non può essere superiore ad un quinto dello stipendio (ed ecco da cosa deriva il nome del finanziamento). In realtà ci sono alcuni eccezionali casi in cui la rata può arrivare fino ai 2/5 dello stipendio, ma si tratta di casi rari e comunque l’ente erogante può richiedere maggiori garanzie.

Bisogna aggiungere anche che il prestito con cessione del quinto è un prestito non finalizzato, ovvero chi lo richiede non deve indicare una destinazione delle somme ottenute. Il periodo di rimborso di norma dura dai 24 ai 120 mesi ma ovviamente non può superare il termine del rapporto di lavoro; il tasso è fisso per l’intera durata, quindi le rate hanno un importo costante nel corso degli anni. I vantaggi del finanziamento vanno ricercati nel fatto di non doversi più preoccupare di pagare in prima persona la rata (ci pensa direttamente il datore di lavoro) e nella maggiore disponibilità dell’ente erogante a concedere il prestito, visto che con questa formula si sente più sicuro. E poi non bisogna dimenticare che l’importo massimo della rata viene stabilito in base al livello di retribuzione e all’anzianità lavorativa accumulata, cosa che permette di richiedere cifre importanti (anche 75.000 euro e oltre).

 

Le polizze previste per questa tipologia di finanziamento

Solitamente quando un lavoratore con contratto fisso ottiene un finanziamento di questo tipo deve sottoscrivere due polizze: una riguarda il rischio impiego (in caso di licenziamento la banca o la finanziaria possono rivalersi sul Tfr del debitore), mentre l’altra riguarda il rischio morte e prevede che gli eredi non si debbano accollare il debito residuo, che sarà rimborsato dalla compagnia di assicurazione. Una recente indagine ha dimostrato che poco più del 16% del totale dei finanziamenti concessi è rappresentato da prestiti con cessione del quinto.

Fonte: www.cessionedelquintok.com

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