Italiani sempre più ghiotti di coupon. Secondo una recente stima il mercato italiano conterà, nel 2014, circa 50 milioni di coupon con un incremento del 100% rispetto al 2013. Sarà colpa della crisi e della voglia degli italiani di risparmiare ma oggi per molti è impensabile andare a cena fuori, andare al cinema o dall’estetista senza un coupon con sconti che, in alcuni casi, possono arrivare anche fino all’80%.
Ma chi ci guadagna da questo mercato così florido? A conti fatti gli unici che riescono a trarre un profitto sono le aziende che si occupano di distribuire i coupon (come Groupalia o Groupon).
Per le aziende partner che vendono il proprio prodotto o servizio con questa formula, invece, è davvero difficile rientrarci. Applicare uno sconto dal 40 all’80 per cento sui normali prezzi praticati e pagare la pesante commissione alle aziende distributrici significa riuscire a rientrare a mala pena dei costi (e spesso nemmeno quello).
Ma allora perchè un’azienda dovrebbe vendere un prodotto o un servizio con il sistema dei coupon? E sopratutto come dovrebbe farlo?
Per prima cosa c’è da sottolineare che le aziende oltre ad applicare lo sconto devono anche fornire un servizio di qualità equivalente a quello fornito agli altri clienti. In questo modo il sistema dei coupon può diventare un interessante modo per fidelizzare il cliente.
Ci sono, poi, alcune attività che si prestano meglio. Un parco divertimenti o un cinema potranno rimetterci sul costo del biglietto di ingresso perchè tanto potranno contare sul guadagno dell’indotto.
ad esempio su 100 clienti che acquisteranno un biglietto a prezzo scontato per il cinema almeno la metà deciderà una volta sul posto di acquistare da bere, dei pop corn o di rimanere a cena.
Per i clienti, invece, vi è la possibilità di usufruire di prodotti e servizi di qualità ma a prezzi low cost. E c’è già chi è pronto a scommettere che il 2015 sarà un anno di ulteriore crescita con nuovi player che si affacceranno sul mercato.