Proprio oggi è stato diffuso un dato a dir poco preoccupante: in Italia sarebbero oltre 2,6 milioni le persone depresse con un aumento importante specialmente tra i giovani sotto i 34 anni di età. Insomma la crisi, oltre ad aver portato molti problemi di natura economica alle famiglie italiane e non, sta contribuendo al deterioramento della salute.
Secondo diffuso dall’Istat nel documento intitolato “Tutela della salute e accesso alle cure”, l’indice che definisce lo stato di salute mentale degli italiani è sceso di 1,6 punti nel 2013 rispetto al 2005.
Come abbiamo detto le categorie più colpite sono quelle relative ai giovani sotto i 34 anni di età e quelle relative agli “adulti” tra i 45 e i 54 anni.
A questo punto viene spontaneo fare un paragone con i dati relativi alla disoccupazione. Infatti, guarda caso, la fascia più colpita dalla mancanza di lavoro è proprio quella dei giovani con il 40% circa di disoccuppati.
Che ci sia, quindi, una forte correlazione tra disoccupazione e depressione? Ovviamente servirebbero degli studi approfonditi in meriti prima di fare affermazioni forti ma è inevitale che vengano dei sospetti in merito.
Quello che è innegabile è che la mancanza di lavoro possa portare forti disagi di natura psicologica. Lo stress a cui sono soggetti molti giovani in cerca di un impiego non può sicuramente apportare benefici. Il veder rifiutata la propria candidatura ad un posto di lavoro può far sentire inappropriati e il rischio è, alla lunga, quello di percepire tutto ciò come un venir tagliati fuori dalla società.
Insomma da oggi andrebbero valutati anche i danni sulla salute che questa crisi ci ha lasciato in dono, invece di analizzarla solo dal punto di vista economico.