Riunione notturna di diavoli, anime e streghe: in una sola definizione “tregenda”. Con questo termine, infatti, si indica una tipologia di sabba di streghe. L’etimologia della parola, secondo alcuni, deriverebbe da “trecento” che in latino al plurale neutro veniva detto “trecenta”. Infatti, proprio questo è il numero che indica i fuochi fatui dei cimiteri. Per altri, invece, tregenda sarebbe un adattamento del cognome di Bettina Treghendij, una fattucchiera bulgara del Seicento che si rese protagonista di alcuni sabba.

La tregenda nella storia

Suddivisa in tre notti che si svolgono in ordine nelle date di 21 dicembre, 21 marzo e 24 giugno, la tregenda è protagonista dell’opera di esordio di Giacomo Puccini, intitolata proprio La Tregenda.

Denominata Yule, la prima notte di tregenda si svolge il 21 dicembre, data in cui i riti demoniaci si mescolano con quelli pagani precristiani. Segue, poi, il 21 marzo, che dà così avvio alla primavera e, infine, il 24 giugno, con la terza notte che si tinge di riti di protezione per gli aderenti alla setta e lancio di anatemi e malefici contro i nemici.

La prima notte di tregenda, Yule

In particolare, la prima notte è quella del solstizio invernale in cui l’oscurità, celebrata col fuoco, trionfa. La parola Yule, che la definisce, dovrebbe derivare dalla locuzione scandinava o anglosassone Iul o dal norvegese jul. Il significato è comunque “ruota”, per cui da qui deriva la definizione di un giorno che diventa punto definitivo della Ruota dell’Anno.

Sempre per il significato della prima notte di tregenda ci si può riferire ai genitori di Yule, Jolfoor e Jolnir, nomi di Odino. Quest’ultimo è sempre stato inteso come l’antenato di Babbo Natale, colui che consegnava i regali prima che Santa Claus diventasse popolare in epoca vittoriana. Secondo le leggende, infatti, Odino consegnava i regali alla guida di un cavallo bianco e non con una slitta di renne.

Per questo motivo, la notte di Yule coincide con la celebrazione del Natale e la tregenda è un particolare sabba che rappresenta la rinascita della luce proprio nella notte più lunga dell’anno, perché solstizio invernale. Vi è, quindi, anche una sorta di significato accettabile da chi è cattolico.

Infatti, secondo i satanisti, Yule e il Natale sono molto simili, perché entrambi celebrativi dell’arrivo del Dio/Sole, come Cristo che è la luce del mondo.

Come si celebra Yule

Di solito ci si prepara alla prima notte di tregenda acquistando candele, incenso e libri spirituali. Fondamentali sono poi erbe, tarocchi, spade, tovaglia nera con disegnato un pentagramma, ossia una stella dentro un cerchio.