Nella lingua italiana i nessi QUA, QUE, QUI e QUO sono rari da trovare all’interno, a inizio o a fine parola. Sarà forse per questo che nel gioco in scatola Scarabeo la lettera Q ha il valore più alto? Chi conosce lo svago linguistico tra i più amati da giovani e non, sa che questo richiede di giocare in massimo quattro partecipanti (numero che può aumentare se si prevedono delle squadre) per costituire sigle e parole su un tabellone a punteggi.
Ogni lettera ha un suo valore base che può crescere se si capita sulle caselle premio che ne moltiplicano i punti o, meglio ancora, l’intera somma della parola viene raddoppiata o triplicata. Essendo la Q difficile da inserire, essa è la lettera che vale di più: ben 10 come si legge in basso nella casellina di plastica.
E, infatti, qua, que, qui e quo si trovano solo in alcune parole in cui il nesso si sente fortemente anche a livello di pronuncia.
Le particolarità dei nessi con la Q
La particolarità di questi tris di lettere risiede nel fatto che la lettera Q segua la regola grammaticale che prevede che essa non si trovi mai da sola, ma sia sempre seguita prima dalla lettera U e poi da un’altra delle restanti quattro vocali. In più, nel momento in cui la parola debba essere suddivisa in sillabe, è molto importante verificare che questo non sia mai staccato e che tra la lettera Q e la U e che tra il nesso QU- e la vocale successiva non ci sia una separazione. La norma vuole, quindi, che venga scritta prima tutta la sillaba e che solo successivamente si vada a capo.
Le parole di questo tipo si riconoscono subito, ma potrebbero essere confuse con parole che hanno, per esempio, il nesso CU-. In alcuni casi, come cuore, per motivi di pronuncia si rischia di scrivere la forma scorretta quore, ad esempio, tra gli errori più gravi ma anche ricorrenti della lingua italiana.
Le origini del nesso QUO
Chi non ha mai sentito pronunciare la frase Quo vadis, locuzione latina riproposta anchecome titolo del libro del 1894 scritto da Henryk Sienkiewicz e film tratto dall’opera ottocentesca nel 1951 di Mervyn LeRoy. In particolare, il nesso QUO deriva dall’ablativo del pronome relativo latino. Nei composti antichi, poi, era presente anche in quorum, quod, quoque e molte altre.
Quali sono le parole con i nessi con la Q?
Le parole col nesso QUO sono: acquolina, acquoso, aliquota, equo, iniquo, liquore, obliquo, pedissequo, propinquo, quota, quotato, quotare, quotidiano, quotidianamente, quoziente, risciacquo, sciacquone, scialacquone, sequoia, ventriloquo; a queste si aggiungono quelle mutuate dalla lingua latina come qui pro quo, quorum et similia, quorum e la locuzione status quo. Tra questi sicuramente i meno noti come pedissequo indicante chi segue l’esempio altrui senza alcun apporto proprio e originale; nell’antica Roma era il servo che aveva l’incarico di scortare a piedi il padrone, a riconfermare la derivazione latina.
Altra meno nota, poi, è scialacquone, termine che definisce chi sperpera i propri beni.