Se si ha una propria impresa, o se si svolge un’attività da libero professionista, sarà sicuramente capitato di avere a che fare con l’IVA, una delle voci che più spicca tra i tanti tributi da saldare quando è il periodo delle tasse. L’IVA – per esteso Imposta sul Valore Aggiunto – è una tassa indiretta che è stata inserita al momento in tutta l’Unione Europa, e tutti i commercianti e liberi professionisti – tranne chi fa parte del regime dei contribuenti minimi – si trova a dovere effettuare il calcolo di compensazione del credito e del debito IVA. Si tratta, nello specifico, di andare a calcolare quanta IVA sia a credito, ovvero derivante da acquisti propri e quindi già inclusa e pagata al momento dell’acquisto del bene, e quanta sia IVA a debito, cioè quanta è stata pagata dai clienti ogni volta che si è effettuata una vendita, e che dovrà essere versata allo Stato. Ma in alcuni casi può verificarsi che si vada a creare un credito maturato dal contribuente, che gli permetta di diminuire il suo carico fiscale: andiamo a capire insieme quali sono le casistiche in cui avviene questa situazione, e come si può calcolare la compensazione del credito IVA.

Che cos’è la compensazione credito Iva e a chi spetta

Come abbiamo già accennato nell’introduzione, ogni volta che un venditore acquista qualcosa emette una fattura è costretto a pagare l’aliquota IVA stabilita dalla legge, andando così a creare un credito, mentre al contrario ogni volta che vende qualcosa, l’imprenditore incassa direttamente l’imposta e quindi sarà obbligarla a darla indietro sottoforma di tasse, accumulando così un debito. In un modo, quindi, si va ad accumulare un’IVA a credito con gli acquisiti, dall’altra si va a formare un’IVA a debito a causa delle vendite. A fine anno, quando è il momento di calcolare le tasse da versare, potrebbe verificarsi che il credito accumulato sia superiore al debito, o viceversa. In questi casi si parla di compensazione del credito IVA, e il titolare può decidere se utilizzare la cifra per pagare i suoi tributi dell’anno successivo o, in presenza di determinati requisiti, richiedere un rimborso del credito. La compensazione del credito IVA è libera per un importo entro i 5.000 euro, mentre per gli importi tra i 5.000 e i 10.000 euro dipende dalla presentazione della dichiarazione IVA. In entrambi i casi viene effettuata tramite F24, ma se l’importo è oltre i 10.000 euro, la compensazione si può ottenere solo tramite un consulente fiscale abilitato.

Come si calcola la compensazione credito Iva

Andare a calcolare a quanto ammonta la compensazione di credito IVA è molto semplice: basta andare a fare una semplice sottrazione tra l’IVA a credito e l’IVA a debito che si sono accumulate nel corso dell’anno. Per esempio, se sono stati accumulati 10.000 euro a debito e 8.000 a credito, la cifra a credito andrà a coprire il costo delle tasse grazie alla compensazione, e la differenza che rimane, in questo caso 2.000 euro, è la cifra da versare allo Stato.