Compensazione credito Iva: cos’è, chi riguarda e e come si calcola
Se si ha una propria impresa, o se si svolge un’attività da libero professionista, sarà sicuramente capitato di avere a che fare con l’IVA, una delle voci che più spicca tra i tanti tributi da saldare quando è il periodo delle tasse.
L’IVA – per esteso Imposta sul Valore Aggiunto – è una tassa indiretta che è stata inserita al momento in tutta l’Unione Europa, e tutti i commercianti e liberi professionisti – tranne chi fa parte del regime dei contribuenti minimi – si trova a dovere effettuare il calcolo di compensazione del credito e del debito IVA.
Si tratta, nello specifico, di andare a calcolare quanta IVA sia a credito, ovvero derivante da acquisti propri e quindi già inclusa e pagata al momento dell’acquisto del bene, e quanta sia IVA a debito, cioè quanta è stata pagata dai clienti ogni volta che si è effettuata una vendita, e che dovrà essere versata allo Stato.
Ma in alcuni casi può verificarsi che si vada a creare un credito maturato dal contribuente, che gli permetta di diminuire il suo carico fiscale: andiamo a capire insieme quali sono le casistiche in cui avviene questa situazione, e come si può calcolare la compensazione del credito IVA.