I commercialisti in Italia hanno superato nel 2021 le 120 mila unità, come dichiarato dal CNDCEC. Un numero che è in crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente e che evidenzia un rinnovato interesse per questa professione, che ha conosciuto una ripresa proprio in concomitanza con la pandemia.
Come succede in molte professioni tecniche, durante i periodi di crisi sono richiesti maggiori sforzi in termini di consulenza e di problem solving e ciò ha generato nuove iscrizioni per la professione, vista l’opportunità di avere un maggiore inserimento lavorativo. In più, la riforma del Fisco che cambierà alcune cose già a partire dal 2023, rende il commercialista indispensabile per aiutare le piccole e grandi aziende.
Per diventare un commercialista professionista, c’è un percorso di studi abbastanza definito da seguire e poi una serie di adempimenti da portare a termine, che portano all’iscrizione all’albo e dunque allo svolgimento della professione. Ecco i principali step da affrontare.
Diventare commercialista: la laurea
Per diventare commercialista è necessario conseguire una laurea specialistica iscrivendosi a una delle facoltà che permettono l’accesso all’Esame di Stato. Le lauree riconosciute per diventare commercialista sono: la laurea specialistica o magistrale in scienze dell’economia o in scienze economico-aziendali o la laurea in economia del vecchio ordinamento.
Dal 2008, infatti, non sembra essere più possibile iscriversi al registro dei praticanti dottori commercialisti se si è in possesso di una laurea in Giurisprudenza o Scienze politiche. Una volta conseguita la laurea, il percorso prevede lo svolgimento di un tirocinio di 18 mesi che si può anche iniziare durante la frequentazione della magistrale.
Nel frattempo, per perfezionare le competenze in un particolare ambito, si può procedere anche con un master o un corso post laurea. Chiedere, ad esempio, informazioni su un master in diritto tributario permetterebbe di ottenere competenze che possono essere molto utili nello svolgimento della professione. I corsi post laurea sono disponibili anche in versione telematica, iscrivendosi alle Università online come Unicusano e ciò rappresenterebbe un’ottima soluzione per conciliare praticantato e studio.
Come si diventa commercialista: il tirocinio
Il periodo di tirocinio è obbligatorio, dura 18 mesi e dev’essere svolto presso lo studio di un dottore commercialista o esperto contabile iscritto all’albo da almeno 5 anni. Per procedere con il tirocinio è necessario iscriversi al registro dei tirocinanti, nella sezione A, quella appunto riservata ai dottori commercialisti.
La sezione B è riservata ai revisori dei conti che possiedono solo la laurea triennale. Il tirocinio permette l’accesso all’Esame di Stato, step indispensabile per ricevere l’abilitazione a svolgere la libera professione di Dottore Commercialista.
Diventare commercialista: l’Esame di Stato
L’Esame di Stato dal 14 aprile 2022, con il pronto ordine n.90 è tornato in presenza e prevede 3 prove scritte e una prova orale. Le prime due prove scritte trattano le materie specifiche della professione, la terza, invece, è di tipo pratico e prevede la redazione di atti di un contenzioso tributario.
L’esame orale è strutturato come un colloquio da tenere davanti alla commissione di esperti e si concentra sulle materie delle prove scritte e su altre discipline collaterali come economia, legislazione, deontologia professionale e matematica. Superato l’Esame di Stato ci si può registrare all’albo dei commercialisti e contestualmente aprire la partita IVA, ultimi passaggi che autorizzano allo svolgimento della professione.