Molto spesso quando si sente parlare di importanti operazioni economiche, viene tirata in ballo quella che si chiama “ipoteca sulla casa”. L’ipoteca sulla casa è la possibilità di garanzia che si può avere su un bene immobile.

Come funziona l’ipoteca sulla casa

Innanzitutto esistono tre differenti tipologie di ipoteca sulla casa: legale, giudiziale e volontaria.

Nel primo caso dell’ipoteca legale è quella completamente riconosciuta dalla legge che agisce in favore del creditore e prende in considerazione la particolarità della tipologia di credito.

L’ipoteca giudiziale, invece, è l’ipoteca che subentra per il pagamento di una penale e quindi imposta da un tribunale a seguito di una sentenza.

Nel terzo caso, di ipoteca volontaria, è la persona stessa che volontariamente impone un’ipoteca sul proprio immobile con una dichiarazione. Per avere valore effettivo essa deve essere registrata come pubblico atto o come scrittura privata. Se non esistono atti di alcun tipo questa ipoteca è nulla.

L’ipoteca sul proprio immobile è una possibilità che il debitore può sfruttare nei confronti del creditore qualora non riuscisse a far fronte ai suoi debiti.

Quando può esserci l’esproprio

Per prima cosa il consiglio che possiamo dare è quello di rivolgersi ad un esperto del settore o, per lo meno, di informarsi su tutti gli aspetti legali relativi all’ipoteca sulla casa. Qui proviamo a riassumere alcuni aspetti legati all’esproprio. Il creditore, nel caso in cui non vedesse il suo debito adempito, potrebbe espropriare la casa del creditore vendendola e pagando il suo debito.

L’ipoteca, rispetto ad altre tipologie di crediti, è la preferita quando si dispone un esproprio. Questo a meno che altri creditori non siano “privilegiati” e dunque vengano interpellati come primi pagatori. In quel caso l’ipotecario potrà essere avvisato della decisione del tribunale.

Per avere l’ipoteca è necessario iscriversi e il secondo comma dell’articolo 2808 afferma che ““può avere per oggetto beni del debitore o di un terzo e si costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari”.

Se ci si iscrive al registro ipotecario è possibile che l’ipoteca sia valida anche nel caso di terze parti. Questo non avviene se l’ipoteca viene stipulata in forma privata. L’ipoteca viene stipulata per un contributo pari al valore del credito in aggiunta alle “spese” e agli oneri previsti.

L’esproprio avviene dunque quando non si riesce a far fronte al debito.

Cosa può essere ipotecato e quando si estingue l’ipoteca

Nono solo l’immobile in quanto oggetto fisico può essere ipotecato ma anche l’usufrutto del bene stesso, il diritto alla superficie e il diritto dell’enfiteuta, cioè di colui che gode di un pieno sul fondo, e del concedente sul fondo di quest’ultimo.

L’ipoteca è estinta quando il diritto di garanzia viene meno. Questo si verifica in diversi casi come la cancellazione dell’iscrizione al registro, il mancato rinnovo dell’iscrizione, la rinuncia del creditore; O ancora l’estinzione del credito, la distruzione del bene ipotecato o la scadenza del termine imposto.

Nel caso ci sia un mutuo ed esso venga terminato, l’Agenzia delle Entrate deve comunicarlo alla banca entro trenta giorni. In questo modo non si avrà più l’ipoteca e non si incorrerà in problemi di gestioni ulteriori. E’ molto importante verificare che ogni passaggio di informazione venga fatto per tempo per evitare che ci siano malintesi che potrebbero portare ad avvenimenti poco piacevoli che danno noia a chi il suo debito l’ha estinto.