Molto spesso i profani delle varie discipline non prestano attenzione al nome della gara a cui magari stanno assistendo, anche solo dal televisore. Ogni disciplina ha una differente tipologia di gare pur utilizzando magari lo stesso mezzo di trasporto. E’ il caso, ad esempio, delle moto. La differenza che passa tra le gare del motomondiale e ad esempio della superbike è molto grande. La differenza esiste sia per la tipologia di moto che per il conteggio dei punti che per lo svolgimento. Questo avviene anche con le gare di ciclismo.
Si pensa che il ciclismo sia esclusivamente quello del Tour The France ma non è così. Esiste anche una tipologia di ciclismo che si sfida “su pista”. Questa tipologia di gara è denominata Pistard. Le gare di pistard sono questa tipologia di competizioni ciclistiche che non avvengono su strada normale ma su una pista, il velodromo. Il velodromo è una particolare tipologia di pista formata da due curve e due rettilinei, dove le curve sono state studiate per far si che la forza centrifuga fosse vinta. Hanno per questo una struttura molto inclinata proprio per favorire questo.
Cos’è il pistard?
Le bici utilizzate non sono biciclette comuni ma quelle cosiddette a “scatto fisso”. Questa tipologia di bicicletta non ha freni o cambio di velocità di nessun tipo e la penetrazione aerodinamica è portata al massimo livello.
Il Pistard è appunto il ciclista che prende parte a questa tipologia di competizione. La prima volta che si disputò questa tipologia di corsa a Londra nel 1892 proprio in occasione della fondazione della International Cyclist Association. Le prime due edizioni furono la base della sperimentazione di questa disciplina. Infatti solo nella terza edizione del suo campionato disputata a Colonia, apparirono i Pistard professionisti. Per questo motivo alcune gare furono disputate esclusivamente da coloro che erano in grado di percepire un compenso per la prestazione.
Gare di pistard in Italia
L’Italia scoprì la passione per il pistard dopo qualche anno dalla sua nascita verso la fine dell’800. Questo avvenne grazie anche alle grandi imprese di Tazio Nuvolari e Romolo Bruni. Quest’ultimo in particolar modo venne soprannominato il piccolo diavolo nero ed entrò nell’immaginario comune per avere sfidato Buffalo Bill.
Nei primi 15 anni del ‘900 però il ciclismo su strada era sempre e comunque lo sport preferito a livello nazionale e le gare su pista non ebbero il successo sperato. La fama per i pistard arrivò soprattutto all’estero in paesi come la Germania, la Francia, i paesi Bassi e addirittura gli Stati Uniti.
Anche oggi l’Italia non è colei che più spicca per l’interesse nelle gare di pistard. Sono soprattutto gli stati dell’Europa Centro- Occidentale, compreso il Regno Unito, a mostrare l’interesse maggiore per questa disciplina così particolare e curiosa.
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