Molto spesso si tende a conoscere e studiare l’arte soprattutto dei secoli passati e non quella moderna o contemporanea. Questo avviene sicuramente per una distorta percezione dell’importanza delle varie opere e di come si è evoluta l’arte nelle varie epoche ma anche e soprattutto per una questione di tempistiche.
La storia dell’umanità è una grandissima opera d’arte in se che a sua volta ha generato forme artistiche dalle più vaste tipologie di espressione che sono cambiate con lei. L’arte è il più fulgido esempio di come i cambiamenti materiali influiscano in tutti i campi della vita.
Se un tempo l’opera era volta alla celebrazione e aveva come scopo quello di rappresentare qualcosa di “alto”, col tempo essa si è avvicinata moltissimo all’uomo abbandonando progressivamente il divino e assumendo le espressioni più differenti.
Se un tempo il mondo materiale era l’unico protagonista e i sentimenti sono arrivati molto tempo dopo, con il tempo si è raggiunto un nuovo livello. Con il tempo si è arrivati a descrivere con l’arte addirittura i sensi e si è cercata una realtà oltre la realtà.
Questo movimento artistico comparso nel XX secolo e di cui i maggiori esponenti sono Carlo Carrà e Ardengo Soffici è chiamata Arte Metafisica.
L’Arte Metafisica
L’arte metafisica e più in particolar modo la pittura Metafisica, hanno aperto un mondo parallelo che prima era rimasto completamente inesplorato.
Con il termine “metafisica” si compie un lunghissimo viaggio nel tempo che ci riporta al filosofo vissuto nel I secolo a.C. Andronico da Rodi. Andronico aveva inventato questo termine per descrivere la serie di opere di Aristotele che, a differenza delle prime, non avevano come argomento principe la fisica. La parola Metafisica, infatti, vuol proprio dire “oltre la fisica”, aprendo le porte ad un mondo oscuro ma sconfinato.
Nel caso dell’Arte Metafisica si vuole andare a descrivere una corrente artistica che non ha fatto della teoria e delle leggi universali la sua bandiera ma, anzi, esattamente il contrario.
Le opere di Carrà e di Soffici e dei Metafisici in generale, sono opere di difficile comprensione proprio perché sovvertono le leggi delle cose. Non è semplice approcciarsi ad un’opera che non segue nessuna delle regole del mondo e che accosta le forme e le dimensioni più disparate.
Rispetto alle opere d’arte tradizionali, queste sono di difficile comprensione e lasciano aperto lo spazio a molteplici interpretazioni non immediatamente intuibili. È necessario avere una conoscenza approfondita di questa corrente artistica per poter in qualche modo apprezzare appieno queste opere.
Da un punto di vista puramente visivo sono volutamente molto più strane, disturbanti e non comprensibili. La metafisica ha come scopo proprio quello di introdurre lo spettatore ad un ragionamento che si sviluppa su più livelli. Gli spazi si allargano, i confini si aprono e la mente ha molto più spazio libero in cui giocare.